Attività aerobica e anaerobica: quali le differenze?
Attività aerobica e anaerobica
Gli esercizi palestra possono essere aerobici o anaerobici a seconda del modo in cui generano energia nei muscoli durante l’allenamento.
In palestra sentiamo parlare spesso di attività aerobica e anaerobica, ma sai qual è la tipologia di allenamento migliore? In base agli obiettivi che vuoi raggiungere, le attività aerobiche ed anaerobiche possono essere mixate in maniera funzionale. Genericamente il lavoro aerobico è quello svolto in presenza di ossigeno, mentre quello anaerobico al contrario sfrutta l’assenza di ossigeno, ma vediamo nello specifico la differenza tra aerobico ed anaerobico.
Attività aerobica: l’allenamento perfetto bruciagrassi
L’allenamento aerobico è quello attraverso il quale l’energia viene prodotta anaerobicamente, cioè attraverso l’ossigeno fornito dal sistema cardiovascolare. La capacità di trasportare ossigeno dipende dal livello di allenamento, oltre che dalle caratteristiche fisiche della persona.
Nel sistema aerobico viene bruciato il glucosio per produrre energia. Durante il processo di ossidazione tuttavia viene bruciato anche il grasso corporeo immagazzinato, in quanto questo viene espulso e trasferito nei muscoli, dove viene bruciato aerobicamente. Il grasso corporeo può essere bruciato solo in presenza di ossigeno ed i prodotti di scarto di questa operazione non concorrono a produrre affaticamento per i muscoli.
Se l’obiettivo del vostro allenamento è quello di bruciare il maggior numero possibile di calorie, allora l’attività aerobica è quella più adatta a voi. Il metabolismo aerobico si attiva in tempi lunghi, in generale da 20 minuti di allenamento in poi.
Attività anaerobica: l’allenamento forza
I muscoli continuano a produrre energia anche quando il sistema cardiovascolare non è più in grado di fornire l’ossigeno sufficiente. In questo caso i muscoli generano energia in assenza di ossigeno e quindi anaerobicamente. Possiamo distinguere tra due tipi di metabolismo anaerobico, lattacido e non lattacido, in base alla presenza o meno di acido lattico. Durante lo sforzo derivato dall’allenamento i muscoli lavorano in modo aerobico fino a raggiungere la capacità massima e progressivamente il lavoro si trasforma da aerobico a anaerobico. I muscoli infatti non riescono ad utilizzare abbastanza ossigeno, quindi iniziano a lavorare in assenza di questo. Le attività anaerobiche sono l’ideale per un allenamento che ha l’obiettivo di potenziare la forza. Il metabolismo anaerobico sviluppa acido lattico, una sostanza tossica responsabile della sensazione di bruciore ai muscoli e di affaticamento, in tempi medio brevi.
Attività aerobica e anaerobica: come riconoscere la soglia
Ma come si può riconoscere quando l’attività da aerobica diventa anaerobica? I segni tangibili della soglia anaerobica, cioè dell’incapacità del sistema cardiovascolare di fornire l’ossigeno necessario ai muscoli, sono la mancanza di fiato e l’iperventilazione. Questi segnali evidenziano una inadeguata ossigenazione nei muscoli e sono spesso seguiti dalla produzione di acido lattico, che causa il classico dolore muscolare da affaticamento. In generale però possiamo dire che ogni attività anaerobica come camminare e correre, può essere svolta ad un ritmo tale da diventare anaerobica.